Le bacche di aronia (Aronia melanocarpa, famiglia Rosaceae) sono ricche di sostanze antiossidanti, in particolare di antociani sotto forma di derivati della cianidina, ma anche di altre sostanze salutari come le vitamine C ed E, carotenoidi, pectine, acidi organici e minerali essenziali (potassio, calcio, magnesio). Una recente rassegna ha fatto il punto su composizione e biodisponibilità dell’aronia, sulle sue proprietà antiossidanti e sull’azione salutistica nelle malattie croniche. La pianta è originaria dell’America nord orientale, dove i suoi frutti erano impiegati dai nativi per trattare il raffreddore. Introdotta in Russia agli inizi del Novecento, si è diffusa poi nell’ultimo decennio nel resto d’Europa, dove è utilizzata come colorante alimentare, per la preparazione di infusi, gelatine e come ingrediente di integratori alimentari. I principali componenti attivi sono i polifenoli, nella misura di 690-2560 mg di equivalenti dell’acido gallico (GAE) ogni 100 g di frutto fresco, in percentuale molto maggiore rispetto a mirtilli, lamponi e altri frutti analoghi. Importanti sono soprattutto gli acidi fenolici, in particolare gli acidi idrossicinnamici, e i flavonoidi, inclusi flavanoli, flavonoli, antociani e proantociani. Gli autori ricordano che l’assorbimento intestinale dei polifenoli dell’aronia è scarso, ma che la metabolizzazione in altri composti si manifesta con effetti benefici. Il documento evidenzia che l’aronia esercita attività antinfiammatorie, antiaterosclerotiche, ipotensive, anticoagulanti, antitrombotiche e antiaggreganti che la rendono particolarmente preziosa per la salute cardiovascolare. È nota inoltre per i suoi effetti gastroprotettivi, in particolare contro l’ulcera peptica, e per l’azione antidiabetica, poiché migliora la glicemia a digiuno e i profili lipidici. Gli antociani contribuiscono a prevenire l’obesità e, inibendo le attività di α-glucosidasi e α-amilasi, riducono l’iperglicemia postprandiale. Sono allo studio anche le attività antitumorali che si esplicano attraverso più meccanismi, tra cui l’induzione degli enzimi di detossicazione, l’induzione dell’apoptosi e le alterazioni della segnalazione cellulare. Sperimentazioni in vitro hanno mostrato che Aronia m. ritarda o blocca la crescita di linee cellulari di linfoma, leucemia, tumore del colon e della cervice uterina. Si ipotizza che l’aronia possa ridurre lo stress ossidativo nei malati di tumore prima e dopo l’intervento chirurgico. La conclusione degli autori di questa revisione è che Aronia melanocarpa può essere utilizzata con effetti positivi per la prevenzione e il trattamento di diverse malattie croniche; si auspicano nuove ricerche sulla materia.
Fonte: Jurikova T, Mlcek J, Skrovankova S, et al. Fruits of black chokeberry Aronia melanocarpa in the prevention of chronic diseases. Molecules. June 7, 2017;22(6):944. doi: 10.3390/molecules22060944.