Trentadue milioni di Italiani utilizzano integratori e di questi 18 milioni lo fanno abitualmente, attribuendo all’integratore un ruolo di centralità nel rapporto con la salute soprattutto nella prevenzione di alcune malattie. Sono perlopiù persone in età attiva, tra 35 e 64 anni, in maggioranza donne (60,5%). Lo scrive il Rapporto Censis “Il valore sociale dell’integratore alimentare”, presentato a Roma nel corso della XX Convention di Federsalus.
Oltre la metà degli italiani che ne fa uso, il 57,3%, ha ricevuto il consiglio di ricorrere agli integratori alimentari: nell’82,4 % dei casi dal farmacista o dal medico di medicina generale o specialista.
Nel 2018 il 95% del mercato ha riguardato farmacie (86%), parafarmacie (9%) e grande distribuzione (5%). Da anni non viene monitorato, come sappiamo, il consumo in erboristeria.
Il 74% degli Italiani che ha fatto ricorso agli integratori ha riscontrato un effetto positivo e il 58,1% ha dichiarato di godere di uno stato di salute ottimo o buono.
Per quanto concerne i dati economici, nel 2018 in Italia il mercato degli integratori alimentari ha realizzato un valore di 3,3 miliardi di euro, la quota di mercato più alta a livello europeo (23%), prima di Germania (13%), Francia (9%) e Gran Bretagna (8%).
Dal 2008 al 2018, il valore dei consumi in Italia è cresciuto del 126% mentre gli addetti del settore, dal 2014 al 2017, sono aumentati del 43,9%.
Federsalus ha sottolineato, inoltre, il ruolo potenziale degli integratori alimentari nel contenimento dei costi sanitari se adottati per la riduzione dei fattori di rischio di specifiche patologie ad alto rischio socioeconomico.
Secondo Marco Fiorani, Presidente di Federsalus, “la ricerca del Censis mostra un consumatore in prima linea nelle scelte determinanti per la propria salute, che ha inserito l’integratore nel paniere dei beni essenziali in un contesto di massima attenzione alla spesa familiare”.
Fonte: Federsalus